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Insalata di mare |
Ieri mattina ho partecipato ad un corso introduttivo di finger food organizzato dall'Associazione Culturale Operbacco.
La prima cosa che ho scoperto è che organizzare una serata finger è molto più impegnativo che preparare una cena normale. Le porzioni sono piccole e quindi la verietà deve essere maggiore, insomma non primo, secondo e dolce, ma una scelta di più portate.
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Cocktail di gamberi al rum |
La seconda è che finger food non significa solo porzioni piccole in ciotoline o bicchierini, ma dietro c'è tutta una filosofia di accostamento sapori, forme e colori. Si sperimenta un po' di più, si osa aggiungendo ingredienti forse a volte un po' inconsueti per dare un tocco di esotico.
Tutto ha propria importanza, compresi i contenitori in cui servire le vostre creazioni con fantasia: conchiglie, bicchierini, piattini, ma anche basi commestibili come pancarrè o pomodorini.
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Cous cous |
Una serata finger food sarà forse più impegnativa da preparare, ma la soddisfazione è sicuramente maggiore. Quello che può uscire dalla vostre mani sono veri e proprio gioiellini da mangiare. Insomma con il figer food si mangia prima con gli occhi e poi con la bocca e visto che anche l'occhio vuole la sua parte, il palato sarà doppiamente soddisfatto.
Cosa può diventare finger food? Tutto. Antipasti, primi, secondi e dolci.
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Crema Catalana ai frutti di bosco |
Quello che ho imparato ieri è solo un assaggio, ci è stata fornita un'idea e qualche trucco, per cimentarci in questo tipo di cucina.
Per chi vuole approdondire l'associazione organizza un breve corso della durata di tre incontri (6-16-23 febbraio) che si terrà in via di Grottaperfetta 610 (a Roma) per imparare, ma soprattutto mettersi in gioco e divertirsi insieme per poi assaggiare ciò che si è preparato.
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Decisamente abbiamo gradito :-) |
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